Rocca di Perti – Via Canto del Navajo

Rocca di Perti - Via Canto del Navajo

La Via Canto del Navajo alla Rocca di Perti è stata recentemente rivisitata in chiave attuale, il primo il quarto e il quinto tiro sono completamente nuovi. Presenta un’interessante arrampicata nei primi tre tiri, poi prosegue su terreno più avventuroso. Raggiunta la cengia del settore Il Giardino ci si può raccordare con uno dei tiri sulla sinistra che portano in cima.

Gianni su L2

Zona: Rocca di Perti – Settore Settentrionale Destro

Sviluppo arrampicata: 155 metri di arrampicata, 215 compreso trasferimento

Apritori: A. Piccinini, M.Scotto, L. Pizzorni, Marta Rivaroli, nel 1980. Riattrezzata recentemente da ignoti.

Tipo di apertura: dal basso con chiodi tradizionali 

Esposizione: sud-ovest

Protezioni: resinati, fix, chiodi tradizionali, clessidre

Difficoltà: 6b, 6a obbl.

Note: arrampicata varia su roccia a volte un po’ delicata. L’itinerario come da noi descritto risulta interamente richiodato.

Equipaggiamento: normale da arrampicata, fettucce per collegare le soste

Accesso: da Finalborgo seguire la strada verso Calice, passare sotto l’autostrada, poco dopo prendere sulla destra una stradina (indicazione “palestra roccia Rocca Perti”), comodo parcheggio a fianco dell’autostrada.

Avvicinamento: risalire a piedi lungo la strada fino a reperire il sentierino che sale a sinistra verso le pareti (presente piccolo ometto). Raggiunta la Via Simonetta proseguire ancora a sinistra costeggiando la parete per circa 70 m, fino a reperire una traccia a destra che raggiunge la parete in sulla verticale di un grottino giallo, nome scritto alla base appena a sinistra della storica Antica Hostaria. Da qui si prosegue ancora a sinistra, si oltrepassa la Via Carmen Russo, e si giunge dopo circa 10 metri alla partenza segnata con cartellino, a fianco di una corda fissa. Ore 0,30.

Dafne sulla placca di L2

Relazione

L1: attaccare il muretto ammanigliato a destra di una corda fissa, 5c, poi diedro appoggiato, 4c, quindi muretto, 5c, sosta con catena, 35 m

L2: salire direttamente sopra la sosta poi spostarsi a destra sotto il tettino, 5a, aggirare verso destra lo spigolo, 5c quindi affrontare una bella placca con andamento verso sinistra, passo delicato di 5c stando bassi, oppure 6a se si punta direttamente al resinato successivo, 5b, (attenzione a non avvicinarsi ad un grande masso, incastrato nel diedro che è stato messo in sicurezza), sosta da calata, 20 m

L3: salire sotto un tettino fessurato con bella dulfer, 5c, uscire su blocchi staccati resinati, poi verso sinistra ad una cengetta, 5b, moschettonare un resinato alto poi spostarsi a sinistra e salire su roccia grigia, 6b, poi tratto più facile, 4c, sosta con resinato, clessidra, fix con anello di calata, 25 m

L4: spostarsi verso sinistra su terra franosa (fix artigianali), attaccare un bombamento aiutandosi con un albero, poi uscire in strapiombo, ben protetto da un chiodo rosso, 6a, proseguire su tratto appoggiato, 5a, poi muretto, 5c, quindi uscire su tratto un po’ sporco, 4a, raggiungendo su cengia boscosa la sosta su 1 fix e un chiodo, 30 m

L5: salire un muretto a destra, 5c, con uscita delicata, 6a, moschettonare un chiodone rosso artigianale e proseguire su rampa terrosa con sassi (qui è davvero impossibile non smuovere qualcosa con la corda, per questo motivo è d’obbligo una sosta da attrezzare su albero a sinistra, 15 m)

Trasferimento: salire con cautela su terreno inizialmente instabile poi per tracce puntando alla base della successiva parete (Settore Il Giardino) andare a sinistra e sostare su albero a sinistra di un antro, circa 60 metri, meglio fare due brevi tiri da 30 per non far cadere sassi, soste possibili ovunque su alberi 

L6: abbiamo salito il penultimo monotiro a sinistra della Falesia Il Giardino su roccia vergine e tagliente, 5b/5c, sosta su albero, 30 m

Discesa: raggiungere in pochi metri verso destra la Croce di vetta, quindi proseguire costeggiando la parete, quindi nel bosco, al primo bivio prendere a destra, al secondo ancora a destra: il sentiero risale per un breve tratto raggiungendo così la cengia alla base del settore dei monotiri della Testa dell’Elefante e Piotti Lavanda. Proseguire costeggiando la parete e poco prima di una cava reperire un sentiero che scende sulla destra (scorciatoia): raggiungere quindi la strada sterrata della cava che si segue fino alla macchina. Ore 0,45.

Dafne in partenza su L3

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Foto-relazione

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