Rocca di Perti – Via Le Sabbie di Marte

Rocca di Perti - Via Le Sabbie di Marte

La Via Le Sabbie di Marte alla Rocca di Perti è un breve ma bellissimo itinerario che si sviluppa nel Settore Centrale: l’arrampicata è sempre piuttosto fisica ed aerea tra le spettacolari erosioni rosse. Solo con la doppia filante di 60 metri ci si rende davvero conto di quanto strapiombi questa parete.

Dafne su L1

Zona: Rocca di Perti – Settore Centrale

Sviluppo arrampicata: 65 metri

Apritori: Gerry Fornaro nel 2006

Tipo di apertura: dall’alto

Esposizione: sud 

Protezioni: resinati inox

Difficoltà: 7a+?, 6b+ A0 obbl.

Note: arrampicata fisica e in grande esposizione

Equipaggiamento: normale da arrampicata

Accesso: da Finalborgo seguire la strada verso Calice, passare sotto l’autostrada, poco dopo prendere sulla destra una stradina (indicazione “palestra roccia Rocca Perti”), comodo parcheggio a fianco dell’autostrada.

Avvicinamento: se si vuole percorrere la combinazione Pilastro Josephine risalire a piedi lungo la strada fino al sentierino che sale a sinistra verso le pareti, un cartello indica verso destra la Falesia dei Tre Porcellini, ore 0,30. Se si vuole raggiungere il Settore Centrale della Rocca di Perti a piedi, salire lungo la strada sterrata e proseguire fino ad una sbarra aperta, (indicazione a sinistra per “I Tre Porcellini”) proseguire circa 10 m e prendere una traccia che porta verso le pareti (Settore Ombre Blu) che si costeggiano salendo verso sinistra: dopo una zona con erosioni gialle si scorgerà sulla destra una corda fissa che conduce ad un terrazzo (da cui parte la Via Muro del Pianto). Non salirla, ma proseguire in piano superando un settore di monotiri, quindi un breve tratto in leggera discesa da cui parte la Via dei Sabipodi. Seguire ancora la traccia in leggera salita e tenere la destra superando un breve tratto attrezzato. Dopo circa 100 metri si raggiunge la Grotta dei Tre Solai. circa 10 metri a sinistra della grotta attacca la via, scritta alla base. Ore 0,30.

Dafne sullo spettacolare L2

Relazione

L1: superare il bombamento ammanigliato, 6a+, al terzo resinato salire verso destra, 6a, quindi affrontare una placca ed uno spigolo da cui si esce a sinistra, 6a+, proseguire lungo un diedrino, 6b, da cui si esce per un bombamento, passo di 6b+, sosta da calata su comoda cengia, 25 m

L2: traversare orizzontalmente verso destra, 6a, poi salire su roccia rossa, (primo resinato alto) superare uno strapiombo, 6b, quindi per placca portarsi su un pulpito, 6a, superare uno strapiombo di difficile interpretazione, 6b+, continuare per placca incrociando la Via della Grattugia (presente vecchio chiodo), proseguire su erosione strapiombante, 6b+, fino a delle buone prese orizzontali, da cui si uscirebbe con difficile ribaltamento (noi non abbiamo assolutamente idea di come passare in libera, siamo passati in A0), uscita 6b, sosta da calata, 25 m

L3: traversare abbassandosi verso sinistra, 5c (resinato basso), qui la via salirebbe direttamente uno spigolo strapiombante, (secondo resinato molto alto) ma per noi stato molto invitante girare dietro lo spigolo, 6a, poi salire la bella placca grigia compatta, 6a, sosta da calata al termine della parete, 15 m

Discesa: con una doppia filante di 60 m (consigliato), oppure a piedi per tracce costeggiare verso destra il margine della parete, quindi raggiungere il sentiero principale poco prima della cengia alla base della Testa dell’Elefante. Seguire il sentiero che costeggia le falesie fino ad un piccolo sentiero che taglia a destra e porta alla strada sterrata che si segue fino alla macchina, ore 0,40.

Il traverso di L3
Gianni sulla placca finale di L3

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Foto-relazione

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